Boomers, Millennials, Gen X, Z e Alpha: la comunicazione digitale tra abissi e ponti

Immagine che rappresenta una mano umana che scrive a penna ed una mano robotica che scrive dal pc

Il fatto di essere nati in un determinato periodo storico, significa portare con sé tutte le influenze degli eventi che lo hanno caratterizzato.

Parliamo di accadimenti storici e sociali, assieme a tutto ciò che essi hanno determinato: intrattenimento, valori, trend, ma soprattutto diversi modi di comunicare.

Proprio in riferimento al mondo della comunicazione, l’approccio alla tecnologia assume un valore e una forma differente, a seconda del periodo in cui si è nati e cresciuti.

In questo articolo, andremo a concentrarci sulle cinque categorie generazionali che attualmente si relazionano al mondo tecnologico, mostrando nei suoi confronti considerevoli diversità di approccio.

La prima domanda che ci poniamo, soprattutto rispetto a un’evidente necessità di ritornare a coltivare il mondo delle relazioni, è se tra queste diverse generazioni sia possibile individuare un “ponte di connessione” o se, come credono in molti, le loro differenze stiano accentuando un abisso comunicativo insuperabile.

La nostra opinione - anche perché siamo degli inguaribili ottimisti - è più vicina alla prima ipotesi, ma per esserne sicuri è innanzitutto fondamentale analizzare le caratteristiche di ogni segmento preso in esame. Anche per ciò che riguarda i comportamenti commerciali.

Sarà ciò che cercheremo di fare nelle prossime righe.

Baby Boomers: dal boom economico ai social network

Tralasciando il mondo dei Senior, nati prima del 1945 e la cui comunicazione prediletta è orale o telefonica - nonostante alcuni già da tempo si siano avvicinati al mondo dei social network, Facebook in particolare, per comunicare con persone care e lontane fisicamente -, la prima “generazione digitale” che incontriamo è quella dei Baby Boomers (o semplicemente Boomers).

Nonostante il termine venga oggi impropriamente utilizzato nei confronti di tutti coloro che hanno poca dimestichezza con gli strumenti digitali più innovativi, esso in verità si riferisce a tutte quelle persone nate tra il 1945 e il 1964 e che hanno vissuto il primo periodo di espansione economica seguente alle due guerre mondiali.

Si tratta di uno dei segmenti che attualmente ha maggiore possibilità di spesa, e per questo è particolarmente tenuto in considerazione dai marketers digitali.

Va detto, tuttavia, che i Baby Boomers - nonostante un ottimismo dimostrato anche nei comportamenti di acquisto - sono particolarmente riluttanti ad aprirsi alle nuove tecnologie.

Il social che frequentano maggiormente è Facebook (il 62,5% di utenti totali appartiene a questo segmento) e nonostante non interagiscano massivamente con i brand che seguono (solo il 14%) l’immagine dei brand all’interno di questo social sembra essere un fattore determinante per tradurre il loro interesse in comportamenti d’acquisto.

Risultano essere particolarmente concreti nel modo di comunicare attraverso la tecnologia, e quindi per entrare in relazione con i Boomers è importante adottare un linguaggio semplice e colloquiale, prendendo ispirazione dalla televisione (il media che essi amano di più).

Generazione X: i pionieri di internet

Nati tra gli anni ’70 e gli anni ’80, nonostante non abbiano conosciuto le nuove tecnologie sin dalla nascita, gli appartenenti alla Generazione X (o Xillennials) sono stati i primi a utilizzare internet.

Si trovano a metà tra i Baby Boomers e il segmento successivo (quello dei Millennials) e per questo il loro comportamento digitale è un perfetto ibrido di questi due.

Nonostante la loro socialità si sia sviluppata all’aria aperta e nelle scuole, si sono avvicinati al mondo del computer attraverso i videogame (e i celebri floppy disc) e quando il web ha fatto la sua comparsa sono stati coloro che hanno aperto la strada attraverso i blog, l’interazione sui forum e le prime chat di MSN.

Oggi quello dei Xillennials rappresenta il segmento che trascorre più tempo all’interno dei Social (soprattutto Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn) ed è caratterizzato da un utilizzo consapevole degli stessi.

All’interno dei Social Network, infatti, la Generazione X ricerca informazioni, si documenta e per quanto riguarda il lato prettamente commerciale è particolarmente attenta ad ogni iniziativa da parte dei brand.

Seppur restii alla sperimentazione delle più recenti innovazioni in ambito tecnologico, i Xillennials amano la democratizzazione offerta dal web e per questo sono particolarmente aperti a una comunicazione mediamente elaborata e orientata alla lettura anche di contenuti testuali medio-lunghi.

I Millennials: gli abitanti dei Social

I Millennials sono considerati a tutti gli effetti la “generazione connessa” perché lo sono praticamente sin dalla nascita.

Nati tra la metà degli anni ’80 e la metà degli anni ’90, gli appartenenti a questo segmento sono cresciuti con un PC in casa, sono stati i primi a utilizzare smartphone, tablet e app di messaggistica come Whatsapp, e hanno accolto da subito con entusiasmo l’avvento dei Social Network, nei quali oggi passano molto tempo e che padroneggiano con particolare dimestichezza.

Si tratta forse del segmento di cui è più difficile catturare l’attenzione, in quanto è costantemente diviso: mentre scorrono il feed di instagram (e sempre più raramente la home di Facebook) dallo smartphone (il 75% di essi lo utilizza), stanno probabilmente guardando la loro serie preferita su una piattaforma streaming e contemporaneamente chattando su Whatsapp o acquistando qualcosa su Amazon o su qualsiasi altro tipo di e-commerce.

Molti di essi utilizzano il mondo dei Social anche per lavoro, sanno bene come fare personal branding attraverso il digital, ed è per questo che sono particolarmente esigenti quando qualcuno comunica con loro attraverso qualsiasi tipo di mezzo digitale: parola d’ordine intrattenimento.

La Generazione Z: iperconnessione e aspettative elevate

Gli appartenenti alla cosiddetta Generazione Z, sono i nati tra il la metà degli anni ’90 e il 2010.

Si tratta del primo segmento mobile-first, ed è per questo che la loro abitudine all’altissima quantità di messaggi provenienti da qualsivoglia media digitale ha consentito loro di sviluppare una particolare dimestichezza nel valutare velocemente la personale utilità di un contenuto.

Se da un lato questo aspetto li ha resi particolarmente ricettivi, dall’altro è anche vero che assistiamo alla prima generazione che ha mostrato una considerevole diminuzione della soglia di attenzione: infatti, il loro tempo medio di attenzione all’interno di social e siti web, non è superiore agli 8 secondi.

Tralasciando importanti valutazioni rispetto alla necessità di correre ai ripari e sviluppare un sistema educativo che tenda invece a innalzare questo dato preoccupante (ad esempio, riaccendendo il piacere per la lettura), viene facile comprendere come per essere “colpiti” necessitino di una comunicazione visiva e rapida e di un linguaggio semplice, in grado di colpire per l’originalità e intrattenere allo stesso tempo.

Da non dimenticare, poi, è il fatto che questo segmento generazionale sia particolarmente sensibile anche a temi etici e sociali, come il rispetto dell’ambiente e dell’inclusività, e che utilizzi gli strumenti digitali anche per formarsi le proprie opinioni in merito.  

Il social all’interno del quale la Generazione Z passa più tempo è senza dubbio Instagram seguito a ruota da TikTok, ma conosce e padroneggia praticamente ogni tipo di piattaforma.

Generazione Alpha: il futuro è nelle loro mani… e forse anche il device

Coloro nati dal 2010 in poi, quindi i figli dei Millennials, sono stati identificati come la Generazione Alpha.

Stanno senza dubbio crescendo a stretto contatto con i piccoli e grandi schermi utilizzati dai loro genitori, e ciò fa pensare che senza dubbio stiano sviluppando un’altissima confidenza con qualsiasi tipo di device.

Saranno i primi ad essere coinvolti da vicino nella rivoluzione apportata da realtà virtuale, realtà aumentata e intelligenza artificiale, e questo potrà dare vita a più strade possibili: avere a che fare con individui completamente immersi in un mondo digitale che sarà l’unica possibile realtà attraverso la quale intessere relazioni di qualsiasi tipo, oppure produrre una generazione di adulti in grado di utilizzare l’incredibile potere innovativo prodotto dalla tecnologia integrandolo con consapevolezza in un vivere sempre più orientato al rispetto dell’ecologia dei rapporti con gli altri e con l’ambiente.

WebAdvice: professionisti “sul pezzo” ma attenti al futuro

Riteniamo che per “educare” adeguatamente le nuove generazioni a un uso consapevole della tecnologia, un grande ruolo debba essere ricoperto anche dai professionisti che operano nel settore, oltre che dalle famiglie.

WebAdvice è una realtà composta da professionisti che operano nel digital da più di dieci anni, e che per questo motivo ha sviluppato, oltre a un’ottima padronanza degli strumenti a disposizione, un’alta consapevolezza del suo potenziale nell’indirizzare abitudini, comportamenti e valori.

Per noi, il digitale del futuro deve educare, non essere invasivo, e rispettare in toto l’unicità dell’individuo per ciò che concerne le sue emozioni e l’irrinunciabile rapporto con gli altri.

Se ti senti affine a questa visione e desideri sviluppare il tuo progetto, contattaci!